Destinati ad amare

Chi di noi non è immerso nell’infinito esodo alla ricerca della gioia, della felicità, dell’anima gemella, dell’amico fidato, del porto sicuro, dove i sentimenti, il cuore e la mente sembrano sostare sulle stesse acque prive di turbolenze. La pace, si quella pace fatta di certezze, contatti sinceri, dove non esiste la paura di parlare o agire nel modo sbagliato. In quel luogo di pace fluisci come le acque del fiume, del ruscello, che non si chiedono dove la pendenza le porterà, sanno esattamente che alla fine della corsa ci saranno spazi dove potranno manifestarsi e comunque andrà avranno espresso il proprio valore. E così l’essere umano è un ricercatore, non sa ancora bene cosa cercare, ma sembra che questa esigenza possa essere soddisfatta in tante forme, umane, animali, materiali. Quindi se ho un giocattolo sarò felice, così se avrò un nuovo cellulare, la macchina, la casa, o se avrò una fidanzata, degli amici, e potremmo continuare all’infinito. Ma cosa ci spinge alla ricerca di amare e di essere amati? All’origine, da dove si è creata dentro di noi la conoscenza di questa sensazione, emozione che vogliamo rivivere per poterci sentire completi? Tanti filosofi, poeti, illuminati hanno cercato di descrivere l’origine di tutto questo, e in tanti hanno abbracciato la convinzione che l’uomo ha bisogno di amare per raggiungere la felicità. Non so voi, ma io qualche domanda negli anni me la sono fatta, soprattutto davanti a testimonianze di individui che erano convinti di essere arrivati alla Terra Promessa e invece erano immersi in battaglie, fatti di parole, troppi silenzi, tanti accumuli e poca verità. Ora mi pongo una domanda. E se stessi sbagliando il modo, il luogo? E se fossi immersa nell’illusione di trovare ciò che cerco pensando che lo troverò in altre persone, in altri luoghi? E se stessi sbagliando tutto e ho le indicazioni sbagliate, la mappa sbagliata per la felicità?

Passi anni e anni della vita pensando che la tua felicità dipenda da qualcun altro o da qualcos’altro, così come l’infelicità.  Ma qual è la salvezza da tutto questo caos? Indizi, tanti indizi ci sono sul nostro cammino. Dobbiamo imparare a stare vigili, attenti, alle persone che incontriamo, a situazioni strane, coincidenze, circostanze, anche alcune cose che accadono al nostro corpo ci devono accendere la lampadina. Se impariamo ad osservare, invece di giudicare, l’universo ci lascia continuamente messaggi in codice per capire come arrivare a ciò che stiamo cercando. E quando cominci ad osservare la realtà è come se sbloccassi l’entrata in un’altra dimensione, fatta di una comprensione più sottile, dove troverai non solo gli indizi, ma anche i doni a cui ti porteranno. La nostra stessa vita è un continuo indizio, coloro che l’hanno attraversata, tutto quello che ti ha fatto male o bene, nulla è sprecato. Se cominciamo ad osservare la nostra esigenza di amare da dove arriva, qual è il suo scopo, dove ci deve portare, che ruolo hanno tutti i personaggi a cui ho dato la responsabilità di farmi felice, di amarmi, allora forse abbiamo impostato un nuovo percorso per noi.

Yogananda, il mio Guru, ci ha lasciato una grande verità e se tutti gli uomini su questo pianeta ne fossero consapevoli non ci sarebbe più sofferenza. Secondo il maestro, prima di essere corpo su questa terra noi siamo anima, l’Atman, che, essendo una scintilla individuale dello Spirito Supremo, Brahaman o Dio, è impregnata e nutrita dall’amore Divino ed è lei stessa amore puro. Quando l’Anima entra nel corpo, ne viene intrappolata e comincia a credere di essere le esperienze che fa il corpo fisico. La sua vera natura però le fa sentire l’esigenza di nutrirsi dell’unica fonte possibile per la sua sopravvivenza, l’Amore Divino. Abitando nel corpo, cerca attraverso di esso di trovare ciò di cui ha bisogno, ma la macchina biologica, che vive attraverso il dominio dei sensi e della mente, cerca di razionalizzare questo desiderio d’amore. E quindi tutto ciò che soddisfa il corpo, la mente, l’ego, i sensi, viene confuso per l’unione mistica che c’è tra Dio e l’anima individuale. Vorremmo che la gioia che abbiamo ottenuto, attraverso quello che abbiamo trovato all’esterno, duri per sempre, sia infinito. Ma nulla di quello che troviamo si può sostituire al Divino. Ma allora è sbagliato cercare la persona giusta, il modo di vivere giusto? Assolutamente no!

Dio è in tutte queste cose, quindi amare qualcuno o qualcosa non è sbagliato. L’errore è rivestire i nostri sentimenti con le pretese dell’ego, e soprattutto pretendere di trovare qualcuno che ti ami mentre l’anima è dentro, la fonte Divina è dentro, quell’amore che disperatamente stai cercando fuori è dentro. È sempre stato sotto al tuo naso!

Ma come possiamo fare per arrivare a queste conoscenze che ci svolterebbero completamente la vita? Se abbiamo il potere della gioia nelle nostre mani come possiamo fare in modo di usarlo? Nella Bhagavad Gita, nel dialogo tra Krishna e Arjuna, il Signore parla al Ricercatore della verità dicendogli che è fondamentale in questo mondo agire. La giusta azione è la chiave per ritornare alla fonte della Gioia Suprema.

Non vi parlerò alla lettera di questo testo, magari lo faremo in un altro contesto, però vi voglio lasciare una serie di azioni che hanno cambiato la mia vita e anche quella di chi mi sta vicino. Quando ho cominciato a comprendere che tutto quello che stavo cercando era sempre stato dentro di me, ho scoperto il mio maestro, anche egli lo avevo avuto sotto il naso per anni. Poi ho avuto tramite lui il dono del Guru. Da lì in poi scelte, libri, persone, amici, lavoro, casa, famiglia, viaggi, tutto è confluito in un flusso Divino che la mente razionale non può spiegare. Quando accade devi cominciare a ragionare con il cuore, la conoscenza intuitiva, che non ha niente a che vedere con il povero cuore delle storie d’amore, da cui ci dicono di stare in guardia. Qui parliamo di quello che Yogananda chiamava la radio trasmittente, che ti mette in sintonia con la conoscenza dell’Anima, quindi con il tutto.

cosa possiamo fare

Cosa ne dite cominciamo a mettere in campo un po’ di azioni così da smuovere  il tappo dal vaso di pandora?

Eccovi una serie di azioni da mettere in atto subito:

  • Cominciamo dal grossolano, guardati intorno, nel tuo ambiente Se è un posto in disordine, pieno di cose inutili che non usi, allora crea spazio e pulisci! Via quello che non serve, fai circolare l’energia!
  • Muovi il tuo corpo e prenditene cura. L’ideale è fare Hatha Yoga, una vera medicina. Se non puoi fai quello che senti per te in questo momento, vanno bene anche delle lunghe passeggiate. Anche gli esercizi Yogoda sono fantastici!
  • Prenditi cura del respiro, è un’espansione di energia vitale, è fondamentale respirare bene, utilizzando il movimento diaframmatico. Fatti aiutare da un esperto, sul nostro canale puoi trovare video e libri che te lo spiegano.
  • Introduci la meditazione nella tua vita quotidiana, comincia con pochi minuti, almeno dieci, e falla diventare un’abitudine. Ti consiglio di introdurla al mattino.
  • Fai un cambio di rotta su ambienti che frequenti e amici. Chiediti se ti danno una sensazione di pace o ti procurano eccitazione, nervosismo e stanchezza. Cambia!
  • Il corpo è il tempio che ospita l’anima, non deve essere sporco, pieno di spazzatura. Quindi è il momento di nutrirti bene, con cibi sani, il più possibile naturali. Recentemente ho visto un’intervista di un nutrizionista che diceva ai suoi pazienti, per rendergli le cose più facili, di non mangiare le cose che si scartano, ma quelle che si sbucciano. Tutti i cibi processati sono privi di vita e non servono a nulla.
  • Cura i tuoi pensieri. Il corpo non si nutre solo di cibo, ma anche di pensieri. È il momento di attivare il pensiero positivo, come diceva Guruji, sostituisci i pensieri negativi con valanghe di pensieri positivi. Potrebbe succedere che perderai degli amici, ma di sicuro ne arriveranno molti altri.
  • Leggi libri ispiranti di persone che sono fonte di conoscenza e saggezza.
  • Fai un’azione altruistica. Viviamo in un mondo dove troppo spesso ci giriamo dall’altra parte. Dio è in tutto, prendiamoci cura del dono della vita anche negli altri esseri viventi. Possiamo agire attraverso le azioni, le parole, i pensieri. Abbiamo tantissime possibilità per aiutare chi ha bisogno.

Quando cominciamo a ripulire un vetro sporco, la luce comincia ad entrare portando il suo potere, così quando cominciamo a ripulire strati di sporco dalle nostre vite, permettiamo al potere Divino di cominciare la sua vera manifestazione. Allora è possibile che non dovrai più cercare l’amore, ma sarai tu stesso un’emanazione d’amore che tutti vorranno.

Ho scritto alcune azioni da fare, ma molte altre cose le puoi trovare scritte negli articoli sul nostro sito e nei libri che puoi acquistare su Amazon.

La luce Divina sia in te!

A cura di  

Mina Formisano

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